sabato, Aprile 27, 2024
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La recensione? A volte è fake

fake review

Altroconsumo presente un’indagine internazionale svolta su Amazon, Booking e TripAdvisor.

Secondo il Nielsen Connected Global Survey 2018, prima di comprare qualcosa online i consumatori cercano informazioni sul prodotto. Nel 27% dei casi la loro fonte sono le recensioni degli altri utenti. Se un quarto dei consumatori nel mondo tiene conto delle stelline assegnate da altri acquirenti per fare le proprie scelte, è chiaro che chi manovra la distribuzione delle stelle può guadagnare grosse fette di mercato.

E i manovratori non mancano: aziende che nei diversi paesi affidano ad agenti locali il compito di reclutare mandrie di recensori che, in cambio del rimborso del prezzo di acquisto e a volte anche di qualche euro in sovrappiù, sono pronti a dare cinque stelle a prodotti e servizi che hanno bisogno di essere spinti. Mi sono messa nei panni di uno di loro.

La mia vita a 5 stelle

5 stelle

Nel mio breve viaggio sotto copertura nel mondo dei falsi recensori sono stata per un paio di mesi Alessia Verzi. Profilo Facebook creato ad hoc, indirizzo mail e conto PayPal nuovi di zecca, mi sono iscritta a diversi gruppi Facebook dai titoli inequivocabili: Amazon Italy Reviews, Recensioni Review Amazon IT, Reviewer Italia Amazon e simili.

La bacheca deserta di Alessia si è velocemente popolata di annunci di prodotti da recensire. Contatto gli amministratori di tre diversi gruppi e chiedo informazioni su come funziona il sistema. Ne nascono altrettante chat nelle quali i “reclutatori” mi spiegano con dovizia di particolari cosa fare una volta acquistato il prodotto per poter avere il rimborso totale del suo prezzo.

Uno mi manda addirittura un vademecum in pdf per diventare un perfetto fake reviewer. In linea di massima dovrò aspettare qualche giorno e poi fare una bella recensione a cinque stelle, con titolo accattivante, nella quale mi dichiaro entusiasta. In qualche caso occorre anche caricare foto del prodotto e dare un feedback positivo al venditore, in altri basta la recensione.

Una volta che questa sarà pubblicata dovrò mandargliela e riceverò entro pochi giorni il rimborso completo del prezzo d’acquisto via PayPal. Compro su Amazon uno smartwatch, una maschera per occhi e un elettrostimolatore, li pago, li ricevo, li recensisco secondo le indicazioni.

Qualche giorno dopo Amazon mi scrive per informarmi che le mie recensioni sono “attive” e mi ringrazia per averle scritte. Ma, cliccando sul link all’interno della mail, finisco inesorabilmente su una pagina di errore: le mie recensioni sul sito di Amazon non ci sono.

seller

Seguono frenetiche consultazioni via chat con i miei referenti, i quali giungono tutti alla stessa conclusione: le mie review devono essere state intercettate come false e di conseguenza non pubblicate.

Il consiglio che mi danno tutti e tre è di esercitare il recesso, dal momento che ho un mese di tempo per restituire i prodotti. Ci provo con l’elettrostimolatore, che peraltro avevo aperto, spacchettato e provato, anche per poter fare le foto richieste dal venditore: reso accettato e rimborso ottenuto senza problemi.

Fare il finto recensore è insomma in ogni caso un hobby a costo zero: quando va bene ti becchi i prodotti gratis, quando va male ti riprendi i tuoi soldi. Da Amazon non è mai arrivata una spiegazione su che fine abbiano fatto le mie recensioni.

In assenza di contenuti contrari alle linee guida del sito (insulti, volgarità e altro), deve essere il fatto che il mio alter ego Alessia Verzi si fosse appena iscritta al sito e di botto comprasse e recensisse a cinque stelle tre articoli di venditori terzi nel giro di una settimana ad aver causato la loro cancellazione.

Considerazioni su questo articolo

fake

Sinceramente mi aspettavo un articolo fatto meglio e con indicazioni sui possibili strumenti utili agli utenti per tutelarsi dalle false recensioni.

Marta Buonadonna in arte Alessia Verzi evidentemente ha affrontato il problema in modo marginale forse concentrandosi più sul guadagno e sul danno che sulle effettive problematiche che queste comportano per gli utenti.

Inoltre ha affrontato in modo superficiale in mondo delle recensioni fake di Tripadvisor, non ha per esempio scritto che esistono gruppi su Facebook creati dai gestori dei locali, dove si scambiano a loro volta recensioni fake per far aumentare il rating del proprio locale. Inoltre parla solo dei gruppi Facebook, tralasciando altri sistemi dove c’è molto di più.

Nell’articolo si scrive che Amazon ha speso oltre 400 milioni di euro per contrastare questo fenomeno e per proteggere i clienti.

Amazon quei soldi dovrebbe investirli negli utenti, il programma creato da Amazon chiamato Vine in pratica così come è formulato non serve a nulla, per risolvere il problema Amazon dovrebbe….

I miei consigli per valutare le recensioni

consiglio

Se si compra su Amazon la prima cosa da fare è leggere le recensioni che hanno una e due stelle, queste recensioni infatti sono fatte solitamente da gente che sicuramente si è trovata male e evidenzia i difetti del prodotto.

Attenzione anche in questo caso non c’è una sicurezza effettiva infatti possono essere false, qualche concorrente può pagare recensori per fare delle recensioni negative.

Per i prodotti di grossi marchi solitamente non ci sono problemi con le recensioni, sono per lo più per i marchi emergenti.

Verificare le recensioni di un prodotto

reviewmeta

Vediamo adesso un sistema che analizza le recensioni in modo automatico e vi indica se ci sono potenziali recensioni false, prendete questo strumento come un aiuto per verificare anche le vostre recensioni, ma non è uno strumento assoluto.

il sito in questione è ReviewMeta.com basta inserire l’URL del prodotto e dopo qualche minuto vi fornirà un report completo sulle recensioni pubblicate.

Per leggere l’articolo completo vi rimando sul sito di Altroconsumo

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